Come valorizzare il tuo progetto musicale

“Come valorizzare il tuo progetto musicale”

Come valorizzare il tuo progetto musicale

 
 
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Ciao, benvenuto in questo nuovo articolo di Music Caffeina!

Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani, e oggi entreremo ancora di più con le mani in pasta, per parlare di come valorizzare il tuo progetto musicale.

Parliamo quindi con chi ha nello specifico già avviato i suoi progetti, è a buon punto e magari ha già scritto e arrangiato i suoi brani o se li deve far produrre e via dicendo.

Quindi saranno consigli utili a chi non parte proprio da zero, anche se ti potranno in ogni caso servire per partire col piede giusto.

È una grande questione la valorizzazione del tuo progetto musicale.

Abbiamo parlato tante volte in questi articoli dei vari parametri, delle varie modalità, però addenseremo meglio in questo articolo.

Quindi: che fare? Quali sono i vari passi?

Una veloce carrellata sui punti da seguire, così avrai una mappa operativa per muoverti.

L’importanza di non demandare e di migliorare

Lorenzo Sebastiani è produttore musicale, e il suo cliente tipo è di conseguenza un cantautore o qualcuno che scrive canzoni e si rivolge a lui per migliorare il suo percorso musicale.

La sua esperienza è utile per notare soprattutto una cosa: c’è la tendenza a demandare l’aspetto del sound al produttore o all’arrangiatore.

Non è più come anni fa che c’era il cantautore alla Guccini e, con chitarra e voce, solo per il fatto di aver scritto un bel testo, la sua diventava automaticamente una canzone “forte”.

Il fatto di aver scritto una canzone con un testo particolare, pur considerando la grande valenza che esso ha in Italia, non ti garantisce il successo.

Il cantautore di oggi non è più solo con la chitarra in mano e basta.

Ti basti pensare al nuovo fenomeno della trap.

Chi fa musica oggi è sempre più vicino a una figura come quella di un produttore musicale.

Il messaggio musicale non viene dato solo da ciò che racconti a livello di testo, ma anche da come lo esprimi, da come suoni, da quanto sei musicalmente coerente rispetto al testo che stai facendo.

Perciò, come primo punto, è fondamentale che migliori la tua capacità artistica e musicale.

In questo modo, quando ti troverai anche dal vivo a suonare, se sarai bravo, avrai anche più facilità a trovare una data o a relazionarti con altri musicisti (come il batterista o il bassista).

Devi migliorare il più possibile il tuo linguaggio musicale.

Non significa che devi essere Jacob Collier o Ed Sheeran.

L’unica cosa che serve è la coerenza.

Non è solo un discorso di bravura tecnica, ma anche di ricerca di simili.

Devi trovare ciò che funziona nel mercato musicale odierno.

Ma cosa funziona? Il trovarsi vicino a persone che la pensano come te.

Hai mai visto un rap suonare una chitarra come chi fa cantautorato?

Sono due mondi totalmente diversi.

La musica non è una.

Ognuno sviluppa un talento in una direzione che sente sua.

Per semplificare:

Devi fare musica, devi specializzarti in un genere e diventare bravo in ciò che stai facendo.

Senza focalizzarti su mille cose diverse.

Ovviamente è sempre bene avere una buona infarinatura musicale, anche perché a livello di canto, che sia rap, sinfonica o indie, il tempo è quello e le note sono quelle.

L’attitudine musicale deve esserci, non è che sei un cantante perché hai scritto una canzone.

È importante migliorare il tuo aspetto musicale, non copiare nessuno e trovare la tua strada.

Inoltre – forse ancora più fondamentale di andare a scuola di canto: bisogna ascoltarsi.

Registrati.

Togliti dalla testa che se hai scritto una canzone con la chitarra sei a posto.

Devi avere una tua work station a casa.

Un computer con cui registrare, riascoltarti e fare i primi arrangiamenti.

Serve davvero poco: un computer, un programma (internet ne è pieno zeppo, anche di gratuiti), un microfono, uno strumento (che sia chitarra o tastiera) e poi imparare bene a gestire la produzione musicale.

Ciò che è anche importante è il passaparola.

Se senti in un locale uno che canta e suona bene, da paura, questo avrà senza dubbio poche difficoltà a trovare date.

Non tanto perché ha il suo pubblico, ma perché di fronte alla bravura c’è poco da dire.

Di fronte al testo bello, invece, tutto è ancora opinabile.

Una cosa particolare può piacere o non piacere, ma se vai a sentire uno che suona e canta molto bene riconosci la sua bravura.

I video vanno fatti BENE

Stai inoltre molto attento a questo: quando metti in video la tua musica (perché ha bisogno di essere rappresentata anche in immagini) non fare un video incoerente, scadente o fatto male.

A quel punto è meglio non farlo.

Valorizzare significa anche mettere sul piatto un supporto grafico che abbia senso e sia ben curato.

Anche il CD fisico ha necessità di una curatela grafica. Un packaging carino è ciò che ci vuole, non portare in giro CD masterizzati della TDK con scritto a pennarello il nome del gruppo!

Mettici attenzione, con pochi soldi puoi fare le cose bene.

La valorizzazione passa anche attraverso ciò.

Ricordati che le persone ragionano molto per assimilazione. Se fai il CD masterizzato TDK come i ragazzini di 12 anni, le persone penseranno che tu per primo non stai dando importanza a ciò che stai facendo.

  • Perciò, perché ti dovrebbero ascoltare?
  • Se a te non frega niente, perché dovrei darti attenzione?
  • Perché dovrei perdere tempo?

Tutto ciò che fai dà valore.

Spesso le persone che vedono il sito di Lorenzo credono che lui sia la casa discografica, leggendo “produttore musicale”.

Lui lavora – pensa di farlo anche più o meno bene – e per quel lavoro deve essere retribuito (com’è normale che sia!).

Ma sembra che sia davvero impossibile per alcuni tirare fuori quelle centinaia di euro che servono a produrre una canzone.

E non è sempre perché non li hai, quei soldi. Spesso è perché non stai dando la giusta importanza a ciò che vuoi fare.

Se non hai voglia di comprarti la macchina, come fai ad avere voglia di guidare?

La musica non è uno status

Un consiglio molto importante: la musica non è più uno status.

Non fa più così tanto figo dire di fare il musicista per conquistare le ragazzine.

La musica era così negli anni Settanta.

Oggi è importante avere qualcosa da dire, farlo perché se ne sente il bisogno e perché piace.

Quindi cercare di arrivare e preoccuparsi solo di dire “Io miglioro se mi serve quella cosa lìnon è l’atteggiamento giusto.

Devi avere l’istinto di volerti misurare anche artisticamente.

Quando vai dall’arrangiatore, perciò, ascoltalo. Abbi l’umiltà di metterti alla prova su territori nuovi.

Arrangiatore e produttore

Facciamo una distinzione tra produttore e arrangiatore, perché spesso c’è qualche confusione.

L’arrangiatore cura la parte musicale. Nel termine più classico del termine corrisponde alla persona con un’orchestra davanti (oggigiorno è basso, chitarra, batteria, synth e così via).

Una volta scriveva la parte per violini, viole, violoncelli e poi dirigeva l’orchestra.

È una parte musicale: tu come artista arrivi con la tua canzoncina abbozzata e l’arrangiatore ti aiuta a crearci il mondo attorno, scrive i pezzi per i musicisti.

Chi invece si preoccupa di come sia giusto farlo (es. se jazz o blues), che pensa a come registrare la batteria, come andare sul charleston, oppure se tagliare un pezzo poiché troppo lungo, è il produttore.

È una figura che sta su un altro piano.

Oggi il termine music producer ha una valenza ancora diversa però: non ci sono praticamente più le canzoni suonate solo da archi.

Al 99% dei casi oggigiorno la musica è elettronica.

Quindi oggi il produttore musicale è anche l’artista.

Tu puoi trovare produttori importanti come Mark Ronson o Max Martin che a volte sono più di rilievo degli artisti stessi.

Spesso – prevalentemente in Inghilterra e in America – questi scrivono, e poi trovano l’artista a cui dare il brano.

È più un approccio da dj questo, ma comunque molto figo, in quanto ti trovi a creare un mondo.

Il progetto lo si migliora quando gli si dà un’impronta, un’immagine, una personalità musicale a livello di sound.

E per questa parte non puoi demandare a un produttore o a un arrangiatore: devi sentirla tu.

Prendiamo sempre come esempio Calcutta: non avrebbe avuto successo con arrangiamenti diversi.

Ma così come per tutti gli artisti, da Jovanotti a Vasco Rossi!

C’è un legame stretto tra scrittura e mondo musicale.

È importante per chi scrive conoscere quale potrebbe essere il proprio mondo musicale e cercare di migliorarsi in tale direzione.

 

Ci sono un sacco di spunti, perciò rileggiti questo distillato di informazioni fondamentali sulla valorizzazione del tuo progetto musicale.

Ti diamo appuntamento al prossimo articolo, ciao!