L’importanza del Marketing nella musica

L’importanza del Marketing nella musica

“L’importanza del Marketing nella musica”

L’importanza del Marketing nella musica

 
 
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Ciao, benvenuto in questo articolo di Music Caffeina.

Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani e oggi parleremo di marketing per i cantanti, soprattutto per quanto riguarda gli inediti.

Continuiamo questo discorso iniziato dal cambio di mentalità e da tutto ciò che serve oggi per avere successo nel mondo della musica.

Siamo arrivati quindi al tema del marketing, importante perché diventa fondamentale per il libero professionista che vuole far sentire la propria musica (essendo come un piccolo imprenditore, con il bisogno di uscire fuori, trovare un’audience e tutto il resto), avere dei rudimenti di marketing.

Cos’è quindi il marketing?

Parlando con tante persone del mondo della musica, di solito si associa a esso una “roba fredda” per aziende, per cui si dice: “Non ho bisogno di far ‘ste robe manipolatorie!”.

In realtà il marketing è ovunque, su ogni cosa.

E non è soltanto un’azione specifica, ma contiene tutta una strategia.

Perciò un cantante di inediti, una persona che sta intraprendendo un progetto musicale, di base deve avere la sua strategia dalla A alla Z. Questo è il suo marketing.

Quando cominci a creare un buon prodotto, stampi dei CD, li regali al locale, targettizzi, cerchi i tuoi simili, stai mettendo in moto una strategia di marketing.

Perciò hai bisogno di capire come si fa.

Ne parleremo nella maniera più semplice possibile, per fare in modo che sia chiara anche a chi, come te, ne ha sempre sentito parlare in maniera abbastanza vaga e la vede come qualcosa di “freddo” e poco artistico.

In realtà è un 50 e 50.

Da una parte hai la produzione di musica, la tua scrittura e la rappresentazione musicale, insomma l’arte; dall’altra parte però è pur vero che se sei bravissimo ma nessuno ti conosce la situazione non cambierà da sola!

Il problema principale è quindi quello di farti conoscere.

Manca proprio una cultura del marketing musicale.

Anche se cerchi dei libri, c’è poca roba. Potresti trovare delle pubblicazioni in inglese, ma i concetti sono molto diversi.

Manca l’approccio.

Fai marketing anche quando sei al locale e porti i tuoi CD al gestore, sfruttando quello che viene chiamato “principio a rispondenza diretta”: io regalo una cosa a te e tu ti senti obbligato ad ascoltarmi.

Ti regalo qualcosa perché mi aspetto che dall’altra parte nasca dell’interesse.

Spesso le persone dicono: “CD al locale?! Ma no, io gli mando il file o glielo porto con la chiavetta e lo scarico lì”.

Dei veri fighi!

Ha lo stesso effetto secondo te?

No! Lo fanno in tantissimi!

Ormai l’idea che si è diffusa è che per trovare date bisogna spammare. “Ciao, sono il Numero Uno, dammi la data, non ti porto nessuno, ma sono bravo eh!

Inutile dirti che non va proprio così. Bisogna lavorarla meglio.

Anche presentarsi di persona ai locali ha un’altra valenza.

E servirebbe anche un video di presentazione.

Se hai fatto un album, infatti, non è detto che dal vivo tu sia uguale.

Quindi è consigliabile fare un video, di quattro/cinque minuti, fatto bene, in cui suoni in un locale. Uno showreel.

Quella cosa può servire al locale per avere un’idea di come potrebbe essere un tuo spettacolo.

Una volta che l’hai inviato, però, stanne certo: nessuno lo guarderà!

Quindi vai nel locale, cerca di parlare col proprietario portandogli un CD.

Non portare la tua chiavetta USB o – peggio ancora! – non dare il link del tuo canale Spotify.

Fai uno sforzo in più.

Stampa il CD, è una cosa carina. Lo puoi fare senza grossi investimenti oggigiorno.

Il tizio del locale non si ricorderà di te, quindi cogli l’occasione per mandargli qualche brano.

Fai un foglio Excel dove ti scrivi in una colonna il giorno in cui sei andato a trovarlo, poi dopo una settimana lo richiami.

Sembra una sciocchezza, ma devi darti una scadenza precisa. Ecco le vere tecniche di marketing.

È inutile che vai in un locale e cerchi di appuntarti a mente che ci sei stato.

Finiresti per richiamarlo o dopo due giorni o dopo un mese!

Oppure, ancora peggio, aspetti che ti chiami lui…

No, devi avere un approccio sistemico!

Un’agenzia che lavora in questo modo sarebbe ideale, ma bisogna stare attentissimi.

Noi stessi abbiamo avuto un’esperienza qualche anno fa, con gli Humana, spendendo qualche “millino”, per un’agenzia di Bologna che era tutta un: “Non vi preoccupate, ci pensiamo noi!”.

Beh, abbiamo organizzato la prima data ma… nemmeno il locale sapeva che saremmo dovuti andare!

Un disastro!

Si atteggiano come agenzie vere, ma la differenza tra una vera e una per principianti è abissale.

La differenza è che un’agenzia professionale di cui si servono locali di un certo livello, come ad esempio l’Alcatraz a Milano, lavora con artisti che hanno un pubblico.

Invece l’agenzia per principianti dovrebbe lavorare in un altro modo, cosa che funziona molto bene in Inghilterra.

Lavorano infatti con locali che si approcciano con artisti che non hanno un pubblico e che quindi si esibiscono per le prime volte.

Come fare quindi?

Innanzitutto, devi lavorare con una percentuale di resa, di riuscita.

Sappi che se contatti 10 locali, devi considerare un 20% che ti possono dire di sì.

Non demoralizzarti se in una giornata tutti ti dicono di no.

La maggioranza ti dirà di no ed è normalissimo, non te ne deve fregare di meno.

Devi lavorare sulla percentuale e trovare un sistema per cercare le date.

Ti devi presentare di persona, portare qualcosa di fisico: ti differenzierai da qualsiasi altro artista.

Prenditi una giornata libera, vai nei vari locali, prendi appuntamenti, finché non riesci a parlare coi proprietari.

Anche se ti dicono di no, anche se vedi che hanno la luna storta, ci DEVI andare.

È una parte importante del tuo lavoro.

Non ti puoi esimere.

Daniele ha un’esperienza importante con la vendita e può garantirti benissimo che quando un rappresentante va a contatto diretto con il cliente ha una percentuale di riuscita.

Fa parte del lavoro sentirti dire che il tuo prodotto non piace o non interessa.

Devi lavorare sulla percentuale, e tentare di migliorarla rendendo più efficiente la tua comunicazione.

Fai vedere che non sei uno sfigato: mostra il tuo disco, cerca magari di incrementare il numero degli stream su Spotify o su YouTube prima di andare nei locali, fatti vedere “grandino”.

Ovviamente senza scivolare nella tentazione di comprarti numeri falsi. A quel punto faresti solo ridere.

Ma se poi non piaci?

Spesso l’artista ha paura di andare nei locali per il giudizio che può ricevere.

Ma devi tenere ben presente che se vai in 15 locali e 10 ti dicono di no, hai comunque cinque date che ti permetteranno di parlare ai tuoi simili.

Non devi aver paura di prendere quei 10 no, non devi farti condizionare pensando: “La mia musica non piace, quello mi ha detto che faccio cagare!”.

Certo, è difficile.

Ma la superi pensando che non è quello il punto.

Il tuo punto è il piano, la tua strategia. Il lunedì farai questo, il martedì quest’altro, e così via.

Mettendo in conto che prenderai dei no.

Ma devi proseguire con la tua strategia.

Quando è ora di cercare date live?

Da una parte hai il marketing digitale, cioè quello che puoi fare online. Farai uscire i tuoi brani su Spotify, il video su YouTube, ti farai inserire nelle playlist.

Cercherai i tuoi live quando avrai 1.000/1.500 o 2.000 stream a canzone.

Non sono numeri enormi, ma un “millino” serve, per non far vedere che sei proprio a zero.

Dall’altra parte occorre comunque che tu ti faccia vedere in un video di presentazione live, dove suoni e ti mostri in tutto il tuo valore.

Se poi hai un disco bellissimo e dal vivo non riesci a suonare è giusto che non trovi date.

Te lo meriti, non puoi dare la colpa al locale se dal vivo non spacchi come nel disco.

Dai per sottinteso che sei il più forte, che dai il massimo, che meriti un pubblico. Cerca però di portare della gente nei locali, mostra che ti conoscono.

Rendi quell’evento piacevole, fai in modo che anche chi non ti conosce veda che ci sono persone che ti applaudono e sostengono.

È importante perché è una ricerca di simili, persone che la vedono e pensano come te, che ti stanno seguendo.

Perciò il marketing live è importante.

Il marketing online, da affiancarsi a quello offline, è un discorso che tratteremo a parte.

Però se mi chiedi:

Quanto è importante il marketing?

È l’altra faccia della medaglia.

È fondamentale, però ricorda che anche se hai un buon marketing, con mille strategie funzionanti, ma non hai un buon contenuto… stai promuovendo il nulla.

E non ce la fai.

Si parte infatti dall’idea che comunque il prodotto deve essere da paura.

L’artista di base deve essere bravo, avere un disco ben fatto.

Deve avere un’identità, una personalità e cercare di trovare le persone a lui simili.

Quando hai questo puoi cominciare con tutte le strategie possibili, il resto verrà da sé.

 

Esploreremo tutto ciò anche in altri articoli.

Alla prossima!