Il mercato internazionale. Tutte le possibilità per la tua carriera nel mercato globale

“Il mercato internazionale. Tutte le possibilità per la tua carriera nel mercato globale”

Il mercato internazionale. Tutte le possibilità per la tua carriera nel mercato globale

 
 
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Ciao, benvenuto in questo nuovo articolo di Music Caffeina!

Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani e oggi ti parleremo di mercato internazionale, nella fattispecie di quello inglese.

Lorenzo lavora come produttore musicale in vari studi di Londra, dove va mediamente una volta al mese.

Possiamo quindi, grazie alla sua esperienza, farci un’idea ben precisa di quello che è il mercato inglese.

Prima di partire, una piccola precisazione:

Se non ti piace cantare in inglese o non ti va, non farlo.

Stiamo parlando con chi ama e ha una predisposizione naturale nel comporre testi in lingua inglese.

Dobbiamo fare intanto un distinguo importante: sono due tipi di comunicazione musicale totalmente diversi.

Non serve a tutti cantare in inglese, ma serve se sei un cantante che ha questo tipo di attitudine.

Non c’è un modo preferibile a un altro: serve solo se hai una personalità che si esprime meglio attraverso quella lingua e con quel tipo di sound.

Sono infatti due mondi diversi.

In che modo sono mondi diversi?

Hai sicuramente già sentito dire che i testi in inglese non sono un granché.

Lo dicono in tanti.

Il mercato anglosassone, ma anche di altre parti del mondo, si concentra più sul sound.

In Italia, invece, molto di più sulla personalità dell’artista espressa in che cosa sta dicendo, come e perché.

La modalità con cui ti esprimi in lingua italiana è la lingua italiana; la modalità con cui ti esprimi in lingua inglese è il sound.

Anche in Italia è importante il sound, ma in realtà cerchiamo sempre altro.

Se tu vai a fare la candidatura per Sanremo, la prima cosa che ti chiedono è: “Di che cosa parla la tua canzone?”.

Questo è il must italiano.

In Inghilterra è diverso. Non che non contino i contenuti, ma ci si concentra di più su come hai fatto un determinato suono, che tipo di sonorità è.

C’è la ricerca dell’essere unico e originale dal punto di vista del sound.

Questa, in Inghilterra e in America, è fondamentale.

Se non hai quell’attitudine e se pensi che la musica sia invece il testo, è meglio che ti concentri sulla lingua italiana.

È fondamentale:

Non ti puoi approcciare al mercato inglese da cantautore italiano.

È meglio in quel caso approcciarsi a un mercato latino, cioè dove si comunicano le cose attraverso le parole.

Anche attraverso il suono, ma la rilevanza del testo è più centrale.

Ciò che in Italia funziona è, infatti, la coerenza dell’interpretazione del testo.

Se stai dicendo una cosa in un determinato modo, non ha senso che musicalmente venga espressa in un modo differente.

Si parte dal testo, dalla comunicazione lirica.

Siamo un paese di poeti: il significato che per noi ha la parola è unico.

In Inghilterra non c’è la cultura della parola che abbiamo noi.

C’è la cultura del suono, dell’energia nel saper suonare, dello “spaccare tutto” ed essere “fighi”, cool.

È un discorso di mentalità del suono: attraverso un giro di basso puoi essere figo.

In Italia funziona meno.

Quindi devi innanzitutto capire se hai questo tipo di attitudine, che non è per tutti.

 

Da una parte il sound, dall’altra il testo.

Si dice che pop, rock o trap italiani siano uguali rispetto a quelli inglesi/americani.

Non è così.

C’è una differenza abissale nel senso del ritmo.

Il sound è anglosassone. Noi lo copiamo per rappresentare il testo.

Cosa cambia? È un mercato gigantesco.

Quando canti in inglese infatti parli non solo al mercato inglese, ma anche a quello italiano e di tutto il mondo!

Anche in Giappone ascoltano musica in inglese.

Comunque sia, cantare in italiano ha una sua rilevanza. Ricorda che è una delle lingue più studiate e tra la sesta e la settima lingua parlata al mondo.

Quindi, se stai facendo musica italiana, intanto rivolgiti al mercato italiano, poi qualche ascolto fuori lo porterai.

Può aver senso, quando hai una canzone italiana particolarmente bella, cercare di fare una promozione internazionale.

Però ti consigliamo, in quel caso, di fare magari una canzone con un testo per il mondo latino, ad esempio in spagnolo.

Anche grandi cantautori – come la Pausini, Ramazzotti o quelli comunque famosi all’estero – fanno versioni dei loro album in spagnolo.

Facci caso, perché le persone che parlano in spagnolo sono molte di più.

Le agenzie in Inghilterra

Il mercato quindi è vasto e si serve molto di agenzie di comunicazione.

Lavorano infatti davvero tanto da questo punto di vista: ti curano in toto ciò che abbiamo visto finora, perché è nella loro cultura accompagnare gli esordienti.

Tutto Music Caffeina si basa su ciò che, nel tempo, abbiamo visto mancare al mercato italiano: buchi che non esistono ad esempio in Inghilterra.

Se fossimo lì non ci sarebbe stato il bisogno di fare questi articoli, perché questi concetti sono dati proprio per scontato.

Lì, quando ti poni anche nei confronti di agenzie di comunicazione e di servizi musicali, hai meno diffidenza rispetto al pubblico italiano.

Dai per scontato che non esista un’agenzia che ti può fregare dei soldi, perché ciò che fanno va bene.

Sono artisti indipendenti. Sono musicalmente molto svegli.

Tutto ciò di cui ti stiamo parlando – il soggetto attivo, la ricerca dei “simili”, etc. – loro ce l’hanno da una vita.

In Inghilterra non avremmo mai avuto l’esigenza di fare Music Caffeina.

Con gli Humana, se fossimo stati lì, avremmo iniziato insieme e poi Daniele sarebbe andato con l’agenzia e avrebbe pagato i suoi servizi, con ritmo, velocità e coerenza scelti da lui.

Non ci saremmo mai trovati al bar a dire: “Oh, abbiamo fatto il disco. E ora… che si fa?”.

Se ti piace quindi scrivere in inglese, fai tesoro di tutto ciò.

Come vivere il mercato internazionale?

Non vivere il mercato come se fossi una star, pensando: “Andiamo a  vedere come va in Inghilterra o in Giappone”, perché lì sono pieni di cantanti e non hanno bisogno di te dall’Italia.

Se vuoi provare a fare quel tentativo lì, trasferirti non è una cattiva idea.

Conosciamo una ragazza che, dopo aver prodotto il suo CD, si è trasferita a Londra, ha trovato date, ha costruito il suo circuito e il suo network, ha caricato il suo brano su Spotify e ha avuto più di un milione di streams, entrando in una playlist che magari conosci, “Soft Hits”.

È una playlist con più di tre milioni di ascoltatori e lei personalmente è arrivata a un milione di ascolti. A quel punto l’ha passata la BBC Talent – tutto ciò comunque dopo essere passata per Spotify!e, tramite la giusta strategia, ha iniziato a lavorare con un network di relazioni importanti.

Alla fine, ha usato tutti gli ingredienti di cui parliamo in questo blog:

  • Ha creato la sua immagine;
  • È andata su Spotify;
  • Ha lavorato per essere in una playlist;
  • Ha suonato dal vivo in diversi locali molte volte;
  • Ha cercato i suoi “simili”.

E ha trovato la sua strada.

Se vuoi quindi usufruire del mercato estero dovresti magari vivere lì.

Fare avanti e indietro potrebbe essere un’alternativa, ma ti assicuriamo che la cosa migliore sarebbe vivere quel mercato essendoci dentro in prima persona, da lì.

 

Ciao, ci vediamo al prossimo articolo!