L’importanza delle radio oggi

L’importanza delle radio oggi

“L’importanza delle radio oggi”

L’importanza delle radio oggi

 
 
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Ciao, benvenuto in questo nuovo articolo di Music Caffeina!

Siamo Daniele Iudicone e Lorenzo Sebastiani e oggi ti parleremo di un tema fondamentale: il ruolo delle tanto demonizzate radio.

Le abbiamo abbastanza demolite in alcuni degli articoli scorsi, ma cerchiamo di capire quanto siano ancora importanti e se abbiano ancora un senso.

Lorenzo è un produttore musicale, e non puoi davvero immaginare quante volte gli chiedano: “Ma mi porti in radio?”.

Quindi: la radio serve o no?

Serve moltissimo.

Serve a consacrare un progetto, ma è molto difficile andarci.

Su quelle piccole magari è più semplice, però i network sono quasi irraggiungibili.

Ogni radio aveva un indicatore fornito da quella che una volta si chiamava Audiradio. Da questo si vede l’andamento degli ascolti del pubblico di una radio.

Se in quel momento stanno trasmettendo un brano di Vasco Rossi o di Jovanotti, avranno sicuramente un rendimento maggiore rispetto alla canzone di uno sconosciuto.

Una radio che basa la propria potenza commerciale sui dati dell’ascolto, quindi, avrà seria difficoltà a far passare un brano di un emergente: è un rischio.

E molte di queste radio non prendono questo rischio finché l’artista non ha una propria audience, un proprio pubblico.

Gli artisti dei talent, ad esempio, hanno un pubblico: vengono di conseguenza trasmessi, perché fanno ascolti.

Inutile perciò pensare che un network voglia passare il tuo brano perché è bello.

Non ha nessuna rilevanza, non c’è connessione!

Potresti anche aver prodotto Yesterday, ma le radio non te lo trasmetteranno mai: non hai la possibilità di garantire gli ascolti del tuo pubblico.

Non c’è, il tuo pubblico.

Le radio non passano le canzoni belle. L’1% forse lo fa, perché si assume questo rischio, se ha una linea editoriale volta ad aiutare di più gli emergenti.

Ci sono ad esempio quelle che trasmettono solo musica italiana, solo musica rock; c’è la radio che può essere più o meno aperta alla novità.

Ma è una novità che è già inserita da qualche parte.

È difficile che arrivi un artista da zero con un mega-pezzo e che esploda così, dal nulla.

Magari negli anni Novanta poteva accadere, oggi non più.

E sai perché prima succedeva?

Perché solo per te che ascoltavi la radio questo artista era un “da zero”. Magari era stato portato lì dalla Universal e aveva un progetto dietro.

Se la Universal sta lavorando da anni a un progetto con un artista, parla con il capo-struttura di radio Deejay e se piace ha più possibilità.

Se tu paghi la radio, passerà il tuo brano?

Sappiamo che hai in testa questa domanda.

È una leggenda mostruosa.

Ci sono stati dei casi in passato di qualche truffatore interno alle radio.

Ma non è la radio che ha preso i soldi. C’è qualcuno che l’ha fatto.

Non c’è nessun listino segreto: è una teoria del complotto!

Qualcuno che lavorava in radio si prendeva di nascosto soldi, ed è stato cazziato per questo.

Ci sono radio che ti chiedono i soldi, ma sono quelle più piccoline, per gli spot pubblicitari.

Infatti, l’unico spazio che puoi acquistare è quello pubblicitario.

E se lo fai, mica è detto che in allegato ti passino un pezzo del brano, eh!

Per non parlare del fatto che è super costoso.

Si parla di decine di migliaia di euro al mese, per radio importanti.

E il risultato sarebbe quasi nullo, se hai solo la radio; varrebbe solo all’interno di una strategia più ampia.

E le radio locali?

Abbiamo parlato di network, ma molte persone passano sulle radio locali o fanno interviste.

Ha senso che l’artista si muova in tal senso, per poi magari riproporre i contenuti sui propri canali social al fine di aumentare la sua visibilità, o potrebbe essere inutile perché, alla fine, è stato passato solo in una radio “sfigatella”?

Anche qui, come sempre, la cosa ha senso se inserita all’interno di una strategia più ampia.

Nel momento in cui hai solo quello su cui puntare in quanto:

  • Non ti esibisci dal vivo;
  • Non hai streams su Spotify.

Però passi su Radio 1, 2, 3 di Reggio Calabria… be’, non è che sei messo bene.

Ha senso andare su venti radio locali se stai facendo qualcosa.

Ma fino a un certo punto.

La radio è di certo ancora uno strumento molto importante, ma all’interno di una strategia totale.

Le agenzie

Abbiamo raccontato di agenzie e di esperienze dirette e indirette di chi le ha pagate per poter essere trasmesso in radio.

Probabilmente starai iniziando già a costruire la tua strategia di attacco del mercato e della tua nicchia, se stai seguendo regolarmente i nostri articoli.

Quindi: come puoi evitare quelle agenzie che ti fanno perdere 2.000/3.000 €, oltre a farti perdere tempo e a bruciarti?

Per prima cosa, se qualcuno ti promette di farti passare da qualche radio, inizia a correre.

Vai, e di corsa!

Se arriva uno che ti giura che conosce il tizio che ti trasmetterà su Radio X, Y, Z, sappi che è una cagata pazzesca.

Nessuno sa se passerai in radio a priori.

Allora, sia chiaro: i network hanno rapporti di collaborazione con le major. Alcuni anche con le etichette più piccole, perché magari hanno una grande stima del loro mondo.

Radio Deejay che passa Calcutta si è avvalso di un artista che fino a qualche anno fa non era parte delle major.

Ci sono molte etichette piccole che vanno in radio, anche se è una percentuale bassa. Siamo attorno al 10-20%, nelle prime 20/30 posizioni delle radio.

Ma facciamo un passo indietro.

Come si mandano i brani in radio?

La casa discografica si serve di uno strumento chiamato Mediasender che è fondamentalmente una piattaforma.

Forse oggi è aperta anche a chi si autoproduce, e puoi averla anche come privato: verifica all’indirizzo: https://mediasender.it/

Il programma è un anti-spamming e-mail. È più o meno come quello che utilizzano le aziende che mandano le newsletter, una sorta di autorisponditore.

Ci sono diverse piattaforme, ma questa è la più conosciuta.

Mediasender ti permette di mandare in simultanea a una mailing list (che deve essere in tuo possesso) di 200/300 persone la tua canzone.

Quelle e-mail sono associate a chi fa la programmazione delle radio.

Nei casi di radio piccole magari sono collegate al proprietario stesso o allo speaker; in quelle più grandi invece sono associate ai responsabili della programmazione.

Una volta inviate queste e-mail, vengono fatte le cosiddette recall: prendi il telefono e inizi a chiamare queste radio.

Tante non daranno molte informazioni: immagina quante persone chiamano le radio tutti i giorni, d’altronde!

Molte agenzie di produzione si servono di MediaSender per inviare il tuo brano.

Non sanno quindi se dall’altra parte verrà poi preso in considerazione o meno!

Ciò che possono garantirti è un buon lavoro di distribuzione e di informazione.

Però ti garantiamo che i network al 99% non ti prenderanno il brano in questo modo.

Se comunque decidi di avvalerti di un’agenzia, ti consigliamo di fare un accordo prima in cui chiedi di farti vedere i report sia di ciò che hanno inviato, sia delle persone fisiche con cui hanno parlato.

Se paghi, fallo. Altrimenti, come è successo a noi, ma anche a molta altra gente, non verrai trasmesso da nessuna parte.

Il tuo brano verrà mandato al massimo alle dieci radio con cui l’agenzia ha un accordo per farti passare e finisce lì.

Fatti dare i report!

Spesso, infatti, le agenzie hanno un certo giro di radio con cui hanno rapporti, perciò sanno che comunque vadano le cose il brano verrà trasmesso almeno da queste realtà super locali e piccolissime, sentendosi col cuore in pace perché possono farti vedere che qualcosa hanno fatto.

Creano così un giro di clienti anche per giustificare ciò che prendono.

Sanno già che finirai a fare quelle dieci cose contate, ma ti promettono tutt’altro, parlandoti di Radio Deejay.

Ma non succederà.

Succede solo se Universal o Sony garantiscono per te.

 

Grazie dell’attenzione, fai tesoro di ciò che ti abbiamo detto in questo articolo.

Ci vediamo alla prossima!